La Transilvania non è e fatta di soli vampiri
Non c’è bisogno di viaggiare oltre Continente per vivere una bella avventura. Lo testimonia chiaramente questo viaggio in Romania della Airzoone, capitanato da Pascal Rosolen, fra boschi, monasteri e…mirtilli
Il caldo torrido e afoso dei primi giorni di agosto ci accompagna durante i preparativi per la partenza del nostro viaggio-avventura verso l’est Europa. Allestiamo i mezzi, carichiamo i quad sui carrelli, chiudiamo le valige e definiamo gli ultimi dettagli dell’itinerario, eccitati e impazienti di raggiungere la nostra meta.
La destinazione finale è la regione più selvaggia, ombrosa e misteriosa della Romania: la Transilvania, terra di foreste, fortezze, vampiri e leggende. Veniamo ‘giù dalle brande’ prima dell’alba: la partenza alle 5 di mattina da Sesto al Reghena (Pn), in Friuli Venezia Giulia, sede di Airzoone, ci permette di evitare il grande traffico e le lunghe code al confine sloveno.
Spinti dal desiderio di arrivare prima possibile, guidiamo ininterrottamente per ore, sostando solo per il necessario rifornimento di carburante e per qualche esigenza fisiologica! Alla sera, un po’ stanchi ma entusiasti, arriviamo a Tapiogyorgye, suggestivo paesino di 3.500 abitanti a circa 100 chilometri a est di Budapest. In un clima di festa, ci regaliamo una bella cena in compagnia, a base di squisiti piatti tipici ungheresi, alcuni bicchieri di Tokaj e chiassose risate.
Dopo una notte di meritato riposo, alle prime ore del mattino ripartiamo a ritmo serrato per raggiungere in poco più di cinque ore il confine rumeno nei pressi di Satu Mare. Fino a qui la viabilità si presenta lineare e scorrevole, ma gli ultimi 200 chilometri di strade rumene risultano particolarmente impegnativi: le strade oltreconfine, strette, dissestate e intensamente trafficate da mezzi pesanti, ci costringono spesso a rallentare. Verso sera arriviamo a Colibita,…
Il resto dell’articolo lo trovi sul Moto4 n°165 in edicola dal 18 settembre 2020 o in digitale cliccando qui