Albania del Nord: un passato che vive nel presente
Un’avventura tra monti e villaggi: alla scoperta dell’Albania del Nord in quad, dove paesaggi mozzafiato e tradizioni millenarie si incontrano tra sterrati e vecchi bunker
La nostra storia con l’Albania ha radici profonde, risalenti al lontano 1991, quando una nave carica di migliaia di albanesi, in fuga dal regime comunista, giunse a Bari da Valona. Era un periodo di rivolta per il popolo albanese, e l’Italia, con il suo spirito di accoglienza, divenne un rifugio per migliaia di persone. Questo legame ha lasciato una traccia indelebile, tanto che il popolo albanese ha voluto rinnovare il proprio ringraziamento per l’aiuto ricevuto. I vecchi rancori legati alla Seconda Guerra Mondiale, quando l’Italia invase l’Albania, sono ormai un ricordo lontano, sostituiti da una nuova amicizia e dalla presenza sempre più diffusa della nostra lingua nel paese.
Oggi, l’Albania è una meta turistica conosciuta, soprattutto per gli amanti del mare, che affollano le sue spiagge nel Sud, vicino al confine con la Grecia, in località come Saranda, famosa per il divertimento in stile riminese. Tuttavia, per gli appassionati di avventura e di paesaggi incontaminati, l’Albania del Nord rappresenta un tesoro nascosto. Qui, tra montagne che conservano le cicatrici della guerra dei Balcani e tradizioni rurali rimaste intatte, si estendono foreste rigogliose e pendii vertiginosi, al confine con Montenegro e Kosovo.
Il nostro viaggio inizia da Ancona, dove un ampio parcheggio a pagamento accoglie i nostri veicoli: auto, carrelli e furgoni. Da qui, ci dirigiamo verso il porto con i quad, raggiungendo in pochi minuti la zona d’imbarco. Con il sole che batte implacabile, è essenziale essere preparati con teli o ombrelli per ripararsi. A differenza di altre destinazioni, questa avventura non richiede equipaggiamenti particolari: dormiremo sempre in
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