Missile homemade
Matteo Lardori, Il due volte campione categoria quad del Campionato Italiano Velocità in salita, ci racconta tutto sulla progettazione e sulla realizzazione del suo bolide stradale
innanzitutto anche se sicuramente avete imparato a conoscerlo attraverso le nostre pagine bisogna fornire un breve curriculum di Matteo: ha iniziato a correre nel 2009 partecipando alle gare del Trofeo Italia, quad e moto, e al suo primo anno agonistico chiuse quarto. L’anno dopo, nel 2010, passato al Campionato Italiano Fettucciato, conquistava una settima posizione decidendo di proseguire nello stesso anche nel 2011. E’ in quell’anno che vince il Polaris Contest UTV con un RZR900 salendo sul podio in quasi tutte le gare.
L’anno successivo si cimenta nell’italiano Quadcross partecipando anche a qualche gara dell’italiano Endurance in coppia con Giorgio Grazi, meglio noto come Aquilone. Ancora Quadcross nel 2013 e qualche prima comparsa sulla sabbia, in particolare alla Castiglione beach, gara sulla sabbia che chiude terzo. Nel 2014 approda al Motorshow di Bologna e si esibisce in spettacoli di drift e stunt, insieme a Roberto Poggiali progetto che porta avanti anche nel 2015 e 2016 in tutta Italia e all’estero.
Nel 2016 partecipa alla Hunt the Wolf, così come nel 2017, e nel 2018 scopre la velocità in salita. E finalmente trova la sua strada: vince il titolo italiano e l’anno dopo, il 2019, vince sia la Hunt the Wolf sia Civs.
E proprio il mezzo con cui Lardori ha vinto nel 2019 è al centro di questo articolo che abbiamo chiesto di scrivere proprio al pilota che non solo lo ha portato al successo, ma lo ha anche costruito.
“Iniziamo dicendo che l’idea folle di questo mezzo è nata dalla mia indole a costruire e sperimentare..
Il resto dell’articolo lo trovi sul numero 163 di Moto4 in edicola dal 7 maggio 2020 o in digitale cliccando qui