TRANSANATOLIA 2014: Dentro la storia
Siamo alla quinta edizione di questo affascinante rally che si corre in Anatolia, culla di antichissime civiltà, luoghi che ancora oggi mantengono intatto il profumo della storia antica
La pastorizia è rimasta assolutamente inalterata e l’uso dell’asino è una comune di quasi tutti i pastori. I luoghi si prestano in modo incredibile a un rally, si passa dalle zone montuose ad altezze superiori a tremila metri a foreste impenetrabili ed è per questo che gli organizzatori di anno in anno affinano il percorso che ci porta dentro la storia di questo paese.
7 giorni di gara, 13 speciali, 2278 chilometri percorsi, di cui 1046 di prove speciali, sono numeri importanti per un rally che da poco si affaccia nel panorama ormai vasto di competizioni Rally Raid. 60 iscritti con molti italiani al via e una coppia bulgara che ha scelto di correre con un Polaris RZR a esclusione di pochi particolari quasi di serie. Per la sicurezza è stato montato un rollbar completo di barre laterali conforme alle normative FIA e per i terreni difficili della Turchia si sono montate ruote ad hoc.
Si parte dalla capitale Ankara, città riammodernata con incredibili grattaceli e palazzi luccicanti, con un prologo di 6 chilometri molto semplice ma estremamente veloce, dove il Polaris grazie anche al terreno duro ha dato spettacolo con derapate da urlo. Pensate, batte le più blasonate e potenti auto e partirà davanti nella prima tappa. Ma i prologhi si sa sono sempre facili e al Transanatolia i giochi si fanno duri subito.
La prima giornata di gara prevede, dopo un trasferimento di appena 116 chilometri, due speciali, la prima di 150 chilometri percorsa per lo più lungo l’immenso lago salato di Tuz Golu, una distesa infinita di sale bianco. La navigazione per la conformità del terreno diventa difficile per la mancanza di punti di riferimento e diventa importante se non indispensabile guardare l’angolo sul GPS. La seconda speciale dopo 55 chilometri di trasferimento…
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