Yamaha Kodiak 700: Partner inarrestabile
L’obbiettivo di Yamaha è sempre stato quello di proporre un utility maneggevole, ben gestibile e dalla poca manutenzione. da questo punto cardine è nato Kodiak, che si inserisce nella fascia di media cilindrata, ma con un’arma in più rispetto ai sui competitor, un motore che sfiora i 700 cc
Se il Grizzly è prettamente destinato ad un pubblico più votato all’adventuring e al divertimento, il “gemello diverso” Kodiak ha la naturale propensione per il lavoro o per gli incarichi utilitaristici. L’ultimo nostro test risale al 2016 e in quell’occasione il mezzo disponeva del servosterzo EPS, in questo numero vi documenteremo nel dettaglio gli aspetti tecnici della versione base che non dispone di questo sistema.
La consuetudine, per la casa giapponese, di non stravolgere le caratteristiche base dei propri mezzi è confermata anche per questa occasione, troverete quindi per il Kodiak poche ma sostanziali variazioni che rafforzano la prerogativa per il duro lavoro, un quad di sostanza quindi, senza inutili fronzoli estetici, che consolidano la sua fama a livello globale.
Design e capacità di carico
L’aspetto della calandra frontale mostra la presenza del bull bar in bella evidenza, mentre i parafanghi restano di dimensioni generose per proteggersi da fango e acqua, la copertura viene aumentata con l’applicazione, nel modello provato, di parafanghi maggiorati, acquistabili separatamente come optional. Bulbi luce rotondi e verricello WARN Pro-Vantage da 2.500 libbre completano il frontale.
Le dimensioni sono quasi identiche al “fratello” Grizzly con una lunghezza quindi di 207 cm, ma con una larghezza ridotta di 5 cm (118 cm in totale), l’altezza da terra è ragguardevole, 27,5 cm mentre il raggio di sterzata è ridotto a soli 3,2 metri…
Il resto dell’articolo sul Yamaha Kodiak 700 lo trovi su Moto4 n°172 in edicola dal 26 gennaio 2022, in alternativa è disponibile la versione digitale cliccando qui