Quaxury 750: 160 CV street-legal
L’adrenalina è un ormone responsabile della reazione “attacco o fuga”. Il suo rilascio nel sangue è innescato da forti emozioni, che stimolano l’istinto di autoconservazione. Questo meccanismo ancestrale si è sviluppato attraverso l’evoluzione, con lo scopo di garantirci la sopravvivenza
Le forti emozioni, si sa, vanno di pari passo con la nostra passione: quella per i motori. Quando guidiamo, il nostro corpo si prepara ad affrontare una sfida: battito cardiaco, pressione sanguigna, prestanza muscolare… Tutto viene stimolato al massimo, grazie all’adrenalina. Tuttavia, non tutti i mezzi sono in grado di risvegliare questo istinto primordiale: serve, ovviamente, quel “qualcosa” capace di emozionare. E il Quaxury 750 ha proprio quel “qualcosa”, e ce l’ha in abbondanza.
Nell’ultimo anno, come tester per Moto4, ho avuto l’opportunità di provare diversi mezzi: il Yamaha Raptor di Fabio Ricca motorizzato KTM 990, il Banshee di Cristian Nardon. Prototipi incredibili, creati per competere su circuiti rigorosamente chiusi al traffico. Mezzi estremi, senza compromessi, pronti a rosicchiare decimi di secondo per cercare la prestazione assoluta.
Gianpaolo Viola, però, non aveva certo questo in mente quando ha creato il Quaxury.
Nonostante le sue prestazioni di tutto rispetto, questo quad nasce principalmente per divertire. E ci riesce alla grande: l’impostazione ciclistica è chiaramente orientata a una guida sporca, con il posteriore che si presta a traversi prevedibili.
Anche con poca esperienza, gli enormi pneumatici 270/30-R14 garantiscono derapate spettacolari. Ovviamente, i 160 cavalli alla ruota aiutano: il gas va dosato con cura, perché se si esagera, lui non perdona. E qui non ci sono vie di fuga a salvarci: non siamo in pista. Già, perché lui è omologato per l’uso stradale, un vero e proprio…
Il resto dell’articolo sul Quaxury 750 lo trovi su Moto4 n°184 novembre/dicembre in edicola dal 4 novembre, oppure in digitale cliccando qui