Fabio Sauli ci spiega come superare gli ostacoli che troviamo sul nostro cammino, come un tronco o una roccia
La prima cosa è valutare un ostacolo in base al mezzo, alle gomme, alle condizioni del terreno e alle proprie capacità. A questo punto, se lo riteniamo alla nostra portata, procediamo.
Ci sono diverse tecniche, ma quella che uso normalmente in gara è la tecnica di base utilizzata nel trial, oggi impiegata anche nell’enduro estremo, chiamata “l’ostacolo in 2 tempi”. Il principio è lo stesso. In pratica, bisogna arrivare poco prima dell’ostacolo, ad esempio un tronco, e cercare di impennare il quad, spostando tutto il peso sulle ruote posteriori.
Si cerca di dare più grip possibile al posteriore e di caricare il più possibile gli ammortizzatori. In questo modo, si eleva al massimo l’angolo di attacco (cioè il punto inferiore più sporgente), che di solito nel quad è rappresentato dal bumper anteriore o dalla piastra paracolpi.
Quindi, si dà un primo colpo di gas per far sbattere le gomme anteriori contro l’ostacolo, poi si chiude di colpo l’acceleratore appena le ruote impattano con l’ostacolo, così da caricare gli ammortizzatori anteriori. Poi si dà
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