Let the good times roll
Letteralmente “Lasciar scorrere i bei momenti” È il motto di casa Kawasaki, pilastro giapponese della mobilità che da oltre un secolo segna il cammino del mondo, cammino che riguarderà anche il nostro settore: Kawasaki è tornata!
Se il mondo della mobilità è arrivato all’attuale sviluppo tecnologico lo dobbiamo in parte a Kawasaki. Nata nel 1878 ad opera di Shozo Kawasaki, ora è una multinazionale che lavora sui mercati più disparati: aereonautica, costruzione navale, materiale rotabile, energia, ambiente e riciclaggio, infrastrutture e tanti altri ancora. Potremmo affermare che su qualsiasi veicolo utilizzate ora per muovervi, trovate lo zampino della Casa verde: state per prendere un aereo? Nei motori Rolls Royce di Boing e Airbus c’è parte del know-how Kawasaki; avete deciso di prendere l’Eurotunnel sotto la Manica tra Francia e Inghilterra? Sappiate che è stato creato con frese meccaniche Kawasaki; mi fermo qui, ma la lista sarebbe lunghissima. Tornando a veicoli più vicini a noi, la produzione di moto è iniziata 50 anni fa e nel 1996 ha visto la luce il dieci milionesimo veicolo, a testimonianza della forza dell’azienda nel nostro settore.
Dall’entrata in vigore, nel 2017, delle norme restrittive sul differenziale posteriore, Kawasaki aveva cessato l’importazione dei sui veicoli a quattro ruote, ora l’impulso è diverso: grazie alla sua sede italiana, il marchio giapponese sta tornando nel Bel Paese con i suoi prodotti più iconici. Stiamo parlando del Brute Force 750i 4×4 EPS e del Kawasaki Mule, UTV dalle spiccate doti utilitaristiche. Sicuramente, per chi conosce il segmento dei quadricicli in Italia, il Brute Force non ha bisogno di presentazioni, è un quad robusto e prestazionale, spinto dall’affidabile propulsore bicilindrico V-Twin da 749 di cubatura. Il telaio, in acciaio ad alta…
Il resto di questo articolo su Kawasaki lo trovate su Moto4 n°176 luglio/agosto, in edicola e in versione digitale