Super Romanian Baja
Siamo a Baia Mare dove “Mare” sta per grande, a pochi passi dal confine ungherese e ucraino in piena Transilvania, la patria del famoso Dracula, luogo di una bellezza forse unica con boschi stupendi intervallati da prati immensi puntellati da minuscole casette, tutte uguali e ma bellissime
Q ui si corre per il Mondiale e l’Europeo come a Pordenone. Ma più che un classico Baja fatto di piste larghe e veloci ci è sembrato di essere a una Sei Giorni di enduro. Pietraie, vecchi villaggi abbandonati, ruscelli, curve strettissime e discese mozzafiato, e soprattutto molte, moltissime pietre.
Una varietà di terreno che rende veramente al meglio il concetto di TT, Tout Terrain. I quad hanno offerto uno spettacolo impareggiabile, lì dove solo le aquile osano, i quad corrono veloci in grande sicurezza. Un percorso di 83 chilometri con partenza da Cavnic dopo un piccolo trasferimento dall’aeroporto di Baia Mare con arrivo nel villaggio di Mara.
Da lì di nuovo a Cavnic in trasferimento per riaffrontare lo stesso percorso. Il prologo di circa 7 chilometri all’interno dell’aeroporto di Baia Mare, con rettilinei e chicane in mezzo al fango da far impallidire il rettilineo di Mulsanne alla 24 Ore di Le Mans, viene ripetuto ogni giorno e diventa una speciale a sé. Ma in un Baja ci sta tutto.
Le intemperie dei giorni precedenti hanno costretto a qualche taglio e a qualche variazione, una di queste preoccupa i piloti già dal briefing iniziale e in effetti creerà grossi problemi durante la gara. Domenica infatti l’anello diventa una sorta di otto e quella parte di percorso che unisce i due cerchi che dovrebbe essere sorvegliata per non far correre i piloti in senso contrario non lo è. Si rischia davvero grosso, un quad percorre in senso contrario ben 23 chilometri prima di sfiorare la moto di Peterhansel in lotta per il primato con l’italiano Ruoso.
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