Cadore Motor Games: Nato per gioco
È stata la passione per i motori di tre amici di Laggio di Cadore a creare questo evento quest’anno alla sua terza edizione
Il Cadore Motor Games, raduno di moto enduro, fuoristrada, quad e buggy anche quest’anno ha dato appuntamento ai tanti appassionati intervenuti a Laggio di Cadore, in provincia di Belluno, per una due giorni interamente dedicata ai motori. Nello splendido anfiteatro incorniciato dalle Dolomiti Bellunesi si sono radunati appassionati e piloti di mezzi off road e curiosi da ogni dove.
Le due giornate sono state caratterizzate da un ricco programma: dal raduno vero e proprio lungo strade forestali e boschive, attraverso zone abbandonate e poco conosciute, a una divertentissima area fettucciata fino alla parte più tecnica definita “extreme” dove mettere alla prova le abilità più sopraffine dei partecipanti. Lungo il tracciato ci sono state una serie di prove tecniche di diversi gradi di difficoltà, opzionali, per permettere a tutti di fissare e gestire in piena autonomia i propri limiti.
Pozze di fango, ghiaioni, mulattiere, strade a malapena segnate, passaggi quasi interamente cancellati dalla noncuranza del tempo che passa e dalla natura selvaggia di queste zone per l’occasione sono state ripercorse, pulite e recuperate dalla Cadore Motor Games A.S.D, l’associazione organizzatrice dell’omonimo evento che si sta facendo in quattro (per quattro) per rilanciare, nel loro piccolo, il nome del Cadore e dare un minimo di spinta a quello che stenta a essere un Turismo con la T maiuscola. Un’occasione unica insomma per percorrere luoghi solitamente non transitabili nella quotidianità, utile per testare le proprie capacità di guida su terreni insidiosi ma divertenti. E, last but not least, i meriti non vanno solo agli organizzatori bensì a un intero paese, quello di Laggio di Cadore, che il 12-13 settembre ha abbandonato ogni altro impegno per dedicarsi anima e corpo a lavorare alla buona riuscita dell’evento. Oltre 200 i volontari e simpatizzanti occupati in ogni genere di mansione, dal controllo del tracciato alla cucina, dalle casse dei bar alle spine. Un evento unico nel suo genere sulle Dolomiti, un evento che sta crescendo sempre di più, allargandosi a coprire le province limitrofe e piano piano le regioni confinanti, e contagiare a macchia di leopardo anche qualche città ben più lontana dal Veneto.
Un evento che ha dimostrato che la voglia di darsi da fare ripaga e può aiutare a far crescere un paese, un turismo e a unire sempre più le moltissime persone che vi lavorano per raggiungere il comune obiettivo di far divertire gli altri e far conoscere cosa sa fare il Cadore.