Montalbini: Papà mi manda solo
Bruno Montalbini e suo figlio Nicola, due pilastri del quad nostrano, raccontano la loro storia racing senza risparmiarsi, di tanto in tanto, stilettate e battute velenose, ognuno sulla velocità e competitività dell’altro
Se non fossimo abituati a vederli con il casco in testa e gli stivali da cross ai piedi, Bruno e Nicola Montalbini apparirebbero come i classici padre e figlio italiani: qualche bisticcio, quella perenne aria di baruffa tipica del cane e del gatto, ma in fondo a unirli indissolubilmente un mondo di bene. Il problema prende corpo quindi ogni volta che i due entrano in conversazioni racing, lì si intuisce senza mezzi termini come l’agonismo vada ben oltre pista, età e gerarchie familiari.
Il padre, reo di aver spianato la strada delle gare al figlio, si ritrova ora un ospite scomodo e terribilmente veloce, in definitiva la più classica delle serpi in seno.
Già perché questo figliolo va forte, anzi fortissimo e senza scomodare troppo precedenti illustri nel mondo delle corse, non sempre i figli d’arte hanno chinato il capo davanti alla più matura progenie.
Nicola sta provando in tutti i modi a vincere e correre più forte, più di quanto il papà Bruno abbia mai fatto. E nonostante ci scherzino su entrambi, la sensazione è che alla prima occasione il Sr. tenterà di far mangiare ancora una volta la polvere al piccolo Nicola…
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