Lopez d’Arabia
Vittoria schiacciante per Can Am South Racing nelle due categorie, T3 e T4, con il cileno trionfatore fra i prototipi leggeri. Il crescente successo dei side by side in una gara che non è sembrata particolarmente difficile quest’anno a nessuno si oppone al calo dei quad, solo sette al traguardo
Altro che Lawrence d’Arabia! Chaleco Lopez, il velocissimo cileno che tutti avevano amato in sella all’Aprilia e poi alla KTM nel suo Sudamerica è ormai un campione indiscutibile e imbattibile anche al volante di un SSV.
È lui il trionfatore di questa Dakar, conclusasi il 14 gennaio a Jeddah, ed è lui l’esempio e lo stimolo per molti altri piloti che arrivano a frotte a rimpinguare una categoria che è al momento la più numerosa. Ma andiamo per ordine e cominciamo dai quad che invece non hanno davvero vissuto una Dakar facile, come al contrario è accaduto più o meno per tutti gli altri concorrenti.
La 44. edizione della Dakar, la terza in Arabia Saudita ha assistito nella categoria quad alla vittoria del francese, Alexandre Giroud, su Yamaha capace di chiudere in 50h00’51” e di precedere il suo avversario l’argentino, Francisco Moreno di 2h21’11” secondo davanti al noto, Kamil Wisniewski, polacco, terzo a soli 6’14” dal sudamericano. Sette i quad al traguardo su venti partenti, sei Yamaha e un Can Am, l’ultimo del colombiano Nicolas Serna.
Esaurita la cronaca e il podio andiamo invece ad analizzare più a fondo la classifica e le partecipazioni: fra i sette quad al traguardo ce n’è anche uno che partecipava nella categoria Original by Motul, e quindi senza assistenza, argentino anch’egli, Carlos Alejandro Verza che ha ottenuto il quinto…
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