pratica del fuoristrada
Da sempre al centro di molte polemiche, la disciplina del fuoristrada cerca di fissare i punti per una crescita consapevole, nel rispetto delle regole e della natura, e di se stessa
La pratica del fuoristrada è una disciplina da sempre al centro di importanti di-scussioni, per la popolarità che essa ha tra le fila di tesserati e per il fatto che purtroppo, come in tutti i settori, anche in questo ci sono persone maleducate che non rispettano le regole e che buttano fango su tutta la categoria, amplificando l’attenzione sugli aspetti negativi e sui suoi peggiori fautori. In ammonimento a questi e a difesa dei più, rispettosi dell’ambiente e solidali con le autorità, di cui sono anche preziosi collaboratori, il presidente Paolo Sesti ha sottolineato, in una lettera aperta, alcuni punti fondamentali. Innanzitutto è importante che i motociclisti siano convinti delle proprie posizioni, dei propri diritti e doveri e che siano poi capaci di comunicare gli aspetti migliori della propria passione, in un rapporto di collaborazione continua con le autorità e tenendo un comportamento consapevole, attivo e informato. Premesso che la Federazione non accetta che i propri tesserati siano vessati senza motivo solo perché utilizzano moto in fuoristrada, allo stesso tempo si batte con forza affinché questi rispettino le leggi.
Per questo, e per agevolare la pratica del fuoristrada, la FMI ha contatti con il Corpo Forestale dello Stato, il Ministero dei Trasporti, la Direzione Generale della Motorizzazione Civile, l’Ancma (che rappresenta i costruttori di motocicli operanti sul territorio italiano) e alcuni autorevoli membri del Parlamento, per cercare soluzioni idonee allo svolgimento della disciplina, e ha dato vita alla Commissione Normative Fuoristrada (per info www.federmoto.it, fuoristrada@federmoto.it) a disposizione di chiunque abbia necessità di consigli, informazioni, aiuto.
La situazione
Organizzare gare in fuoristrada, fuori dagli impianti fissi, è molto difficile. Andare in moto su strade non asfaltate è un terno al lotto anche rispettando le regole, perché c’è sempre qualcuno “che ha sempre ragione a prescindere”. La circolazione in fuoristrada è regolata da leggi regionali e non da una unica a livello nazionale e questo causa interpretazioni differenziate anche da provincia a provincia.
La soluzione
Una proposta di legge nazionale (primo firmatario il senatore Valerio Carrara, sottoscritta da altri 73 senatori di diversi orientamenti politici) per unificare le norme sull’intero territorio è in questo momento all’esame della Commissione competente. Inoltre i nuovi rapporti con gli organi preposti hanno evidenziato la possibilità di un confronto diretto tra gli organizzatori con i comandi locali, sia per concordare il percorso che per valutare eventuali problematiche, e il dovere di ogni motoclub organizzatore di impegnarsi per ripulire l’area interessata. Fondamentale il ruolo del Ministero dell’Ambiente, che gestisce aree protette e della rete Natura 2000, che va interpellato prima di ogni manifestazione.
A tutto questo potrebbero essere associati l’apertura di nuovi percorsi, l’alternanza delle diverse pratiche per consentire la rinascita periodica della vegetazione, il ripristino del fondo ove venga rovinato, la compensazione in caso di usura in collaborazione con Comuni, Corpo Forestale, Comunità Montane, il permesso di circolare a un numero contenuto di piloti, svolgere la pratica sportiva con esclusione del periodo estivo e/o in concomitanza con altre attività. Inoltre, è recente la possibilità, prevista dall’articolo 9 del nuovo Codice della Strada, di apportare modifiche su telaio, silenziatori, pneumatici, rapporti di trasmissioni e sospensioni, esclusivamente per lo svolgimento della gara, senza necessità di collaudo da parte della Motorizzazione.