Baja Bergamasco: Banco di prova
Da anni molti piloti scelgono di correre i baja perché sono propedeutici a gare come la Dakar. E per certi versi sembra di correrla se non fosse per la mancanza di navigazione, perché le velocità che si raggiungono e le problematiche derivate dai terreni sono molto, ma molto simili
Tracciare un bilancio definitivo del Campionato Italiano Baja FMI è ancora prematuro, ma ormai un’idea ce la siamo fatta. Se a Castiadas si è assaporato cos’è un baja nello stile California, connubio fra velocità pura e tecnica di guida senza peraltro esasperare troppo quella che è la meccanica originale dei mezzi, nel Baja Bergamasco abbiamo avuto un valore aggiunto che ha reso ancora più spettacolare la gara: le fangaie. Questo elemento ha reso il percorso difficile al limite dell’impossibile. La novità poco gradita è stata l’inserimento di tratti percorsi a velocità controllata, fattore che influirà non poco sulla classifica finale, ma resi necessari visto il passaggio in prossimità di piccoli agglomerati urbani. La presenza di curve a gomito ha reso la vita davvero difficile agli ATV presenti.
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