Faccia a faccia con Robin Hood
Le applicazioni dei quad, l’abbiamo detto tante volte, sono le più impensate e in questa rivista sono stati numerosi gli articoli che lo hanno dimostrato
recentemente il Team Quad Livenza abituato a vivere il quaddismo in tutte le sue sfaccettature, si è imbattuto però in qualcosa di veramente insolito. L’occasione è stata offerta dalla richiesta fatta da parte della Federazione Italiana Tiro con l’Arco, di fare assistenza al campionato mondiale della specialità “Tiro di Campagna” a Cortina d’Ampezzo, svoltasi dal 4 al 9 settembre dove erano presenti 32 nazioni con i migliori arcieri del mondo. La prima domanda che viene alla mente è che ci fa un quad, dinamico mezzo da fuoristrada estremo, in una competizione statica come il tiro con l’arco? La risposta sta nella specialità implicata e cioè il tiro di campagna, tutt’altro che statica, in cui gli arcieri devono muoversi in “pattuglie” (il termine è quello tecnico) di quattro concorrenti che si sfidano su un percorso montano lungo il quale sono distribuiti ben 10 bersagli. I percorsi che hanno fatto da sfondo a questa manifestazione sono rappresentati dalle aree delle piste da sci delle Tofane. Con quello che vi ho detto già si comincia a delineare un impiego del quad, però non si deve pensare ad una assistenza ad una gara come tante altre che il Team aveva fatto, caratterizzata dal trasporto di giudici, fotografi, personale sanitario o robe del genere, quello con cui ci siamo trovati a lavorare è stato il trasporto di tutto il materiale relativo alle diverse postazioni di commissari di gara, sorveglianza e assistenza generale distribuita lungo tutti i percorsi della manifestazione caratterizzati da una forte connotazione di campagna. Ma il materiale era veramente tanto, soprattutto voluminoso e pure pesante per cui abbiamo dovuto impiegare dei carrelli, nella fattispecie, gli stessi con i quali avevamo portato i nostri quad, alcuni dei quali proprio poco leggeri e vi assicuro che tirare un carrello stracarico di materiale su per le salite della pista rossa delle Tofane con il fango e l’erba resa scivolosa dalle recenti piogge, richiede una certa attenzione.
Il resto dell’articolo lo trovi sul numero 156 di Moto4 in edicola o in digitale